ago 202005
 
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Una massiccia saccatura carica di aria fredda in quota transiterà al settentrione portando un peggioramento temporalesco su diverse regioni del nord. Nella mattinata di sabato 20 agosto un primo temporale di tipo Varenna colpirà l’ovest genovese determinando una lunga fase temporalesca con accumuli in certe località vicine ai 100 millimetri.

Fotograferò l’evoluzione di questo cumulonembo dalla parte est di Genova.

Nel pomeriggio la temperatura in quota diminuisce ulteriormente ma nonostante tutto il tempo sul capoluogo tende a migliorare temporaneamente. Le temperature ancora piuttosto calde raggiunte sulla val Padana mettono temporaneamente fuori gioco le aree costiere dai temporali nelle ore pomeridiane.

Alla sera l’avvicinamento del nocciolo freddo della saccatura alle regioni settentrionali porta alla formazione di alcuni intensi temporali marittimi che colpiranno il capoluogo ligure nella tarda nottata.




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ago 142005
 
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La giornata di domenica 14 agosto 2005 sarà caratterizzata dal passaggio sul settentrione di una veloce saccatura che nella notte porterà un calo della temperatura e diversi temporali soprattutto tra basso Veneto ed Emilia Romagna. Nel cuore della notte un forte temporale interesserà anche Genova città.

E’ la terza uscita dello Zenastormchaser ed i partecipanti ancora una volta sono Gael Massone, Daniele Laiosa ed il sottoscritto, William Demasi. Decidiamo di vederci verso le 16 all’uscita del casello di Genova est per salire velocemente sulla val Padana. Una volta presa la a7 e svalicati nel versante padano dell’Appennino, un temporale inizia già a strutturarsi verso est-nord est in direzione di Piacenza e l’Emilia Romagna. Imbocchiamo quindi la a1 direzione Piacenza tentando di avvicinarci al temporale.

Purtroppo il primo cumulonembo della serie risulterà troppo veloce per poter essere inseguito e raggiunto nella sua parte avanzante. Decidiamo quindi di fermarci a Castel S.Giovanni per osservare il rapido sviluppo di alcuni grossi cumuli poco ad ovest della nostra posizione. In quel momento il cielo era un fiorire di cumuli quasi ovunque, con protuberanze sviluppate e compatte.

Una volta raggiunto il piccolo centro cittadino di Castel S.Giovanni cerchiamo un campo erboso dove poterci appostare in tutta tranquillità ed osservare lo sviluppo dei cumuli.

Nel giro di pochi minuti si forma un temporale a circa 8-10 chilometri dalla nostra posizione, direzione ovest. Un vivace getto a media quota da ovest verso est fa muovere velocemente questo giovane cumulonembo verso di noi. Lo sviluppo dell’updraft è molto veloce e la nube temporalesca produce al suo interno una lunga serie di fulmini nube nube con un brontolio continuo nel cielo. Di tanto in tanto anche qualche corposo nube terra si abbatte al suolo mettendoci in uno stato di attenzione.

Dopo qualche istante, esattamente sotto la base del temporale iniziano a condensare dei vistosi fractocumuli che tentano subito un collegamento con la base vera e propria del cumulonembo. L’attività elettrica resta elevata e le precipitazioni risultano completamente spostate a destra rispetto alla base del sistema.

In quel momento una probabile rotazione era presente all’interno del cumulonembo denunciando la presenza di un mesociclone proprio davanti a noi. La wall-cloud per qualche minuto si fa molto densa e massiccia avvicinandosi rapidamente alla nostra zona. Quando la base del temporale risulta molto vicina decidiamo di scappare verso sud evitando il muro di precipitazioni a poche centinaia di metri da noi.

Riprendiamo quindi una strada sterrata verso sud, raggiungiamo nuovamente il paese di Castel S.Giovanni nel momento in cui il temporale attraversa le campagne poco a nord del paese. Il temporale dopo il suo sussulto iniziale perderà consistenza una volta spostatosi verso est, anche se il suo updraft conserverà sempre una certa rotazione.

Ormai è l’ora del tramonto quando un nuovo giovane e distante cumulonembo piemontese fa capolino verso ovest illuminato dalla luce radente del sole. Approfittando di questo nuovo temporale decidiamo così di muoverci verso casa imboccando la a1 questa volta direzione Torino. Avvicinandoci al temporale quest’ultimo perderà di consistenza dissolvendosi appena dopo il tramonto.

Immagini Radar Landi relative all’evento:



 

Le immagini del temporale visto da Castel S.Giovanni:

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giu 292005
 

SINOTTICA IN BREVE

Quella riscontrata il 29 Giugno è una dinamica standard che ricorrerà, seppur con varianti, in molteplici episodi dell’estate 2005.

Nell’analisi a 500 Hpa individuiamo una Saccatura in transito sulla Mitteleuropa derivata da un cut-off sul basso Atlantico. Il Mediterraneo meridionale permane sotto l’azione di un promontorio sub-tropicale ed una relativa avvezione d’aria calda umida predomina su gran parte del centro-sud del Continente da diversi giorni. Con questa soluzione le regioni Mitteleuropee e gran parte del Mediterraneo occidentale beneficeranno più volte di un elevato gradiente termo-igrometrico che sarà alla base della genesi di potenti sistemi convettivi talvolta mesociclonici.

Relativamente all’evento del 29-06 il radiosondaggio di Milano delle 12Z evidenzia un discreto setup termodinamico con un indice CAPE di ben 2489 J/kg e un Lifted di oltre -7°C preventivati anche dal pannello GFS delle 06Z che localizza un estesa area ad alto potenziale convettivo sulla padana centro-orientale che si tradurrà nelle ore a seguire in violente grandinate, in particolare nel padovano e nell’udinese.

Il valore di CAPE presente durante questa giornata mette ben in evidenza il potenziale energetico alla base della costruzione di alcuni intensi cumulonembi.

Poniamo ora particolare attenzione allo share del basso Piemonte. Quest’ area come mostra la mappa al suolo Bolam è soggetta ad una convergenza di basso livello proprio dal tardo pomeriggio, quando ormai si è costituito un massiccio fronte temporalesco attivo a Nord del Po (vedi scansione SAT bispettrale) al cui seguito è immessa aria decisamente più fresca e secca. Costituisce parimenti un buon Low Level Jet il Marino che dal mar Ligure soffia sull’Appennino (in caso di richiamo da sud) confluendo sino al versante padano.

 

Immagine del sat24 che mostra la situazione temporalesca alle 18.00UTC. (20.00) Ben evidente la delicata fase temporalesca che in quel momento interessava diversi settori di pianura a nord del Po.

Infine dalla scansione radar ARPA Piemonte riconosciamo il cluster attivo su diverse province padane, a seguire la velenosa multicella che dal torinese si propagherà in coda al sistema su Astigiano ed Alessandrino ove potrebbe aver attraversato effimere fasi mesocicloniche.

Daniele Laiosa

RESOCONTO DI CACCIA:

Questa giornata di caccia rappresenta un pò l’inizio di tutto quello che potrete vedere su questo sito. Un gruppo di appassionati amatori dei fenomeni meteorologici siano essi la neve od i temporali decidono (rievocando un pò le atmosfere nel film Twister 1996) di provare a “cacciare” i temporali riprendendone le fasi più salienti, le forme e le colorazioni più spettacolari.

Decidiamo così di provare questa nuova esperienza io, Gael Massone e Daniele Laiosa avviando forse per primi (silenziosamente) questa nuova concezione di amare la meteorologia definita “stormchasing”.

Dopo un precedente tentativo nel corso di maggio 2005 senza alcun successo, decidiamo di ritentarci “cacciando” un target più convincente e con maggiori chance di riuscita.

Ci vediamo così alle 15.30 di mercoledì 29 giugno all’uscita dell’Autostrada di Sestri Ponente per tentare questa avventura. Il driver del gruppo è Daniele Laiosa! Imbocchiamo quindi la a26 in direzione nord per portarci nelle zone di alta pianura che dovrebbero essere le privilegiate per la formazione dei temporali più organizzati.

Mentre risaliamo l’autostrada la nuvolosità aumenta rapidamente. Giunti a nord di Novara, molto vicini alla località di Borgomanero decidiamo di uscire dall’autostrada per riprendere i cumulonembi che in quel momento si stavano sviluppando un pò ovunque. I temporali più intensi investiranno le aree ad est ed a nord di Milano ( Bergamo, Brescia, Lecco) portando fenomeni di forte intensità ed alcune grandinate di violenza eccezionale.

Durante il pomeriggio noi ”ci accontenteremo” di fotografare il temporale in coda al sistema che tuttavia presenterà una shelf cloud a tratti spettacolare con elevate turbolenze.

Giunta ormai la sera, decidiamo di tornare piano piano verso casa credendo che i temporali per quel giorno fossero finiti, mentre invece si stava preparando per noi lo spettacolo migliore della giornata. Nella nostra discesa verso Genova lungo la a7 iniziamo a scorgere verso ovest un maestoso muro di cumulonembi che ringiovanivano continuamente sul lato avanzante. La linea di cumulonembi avanzava velocemente verso est e terminava nella porzione sud con una grossa overshooting top illuminata dagli ultimissimi raggi di sole.

Una volta arrivati alla bretella che collega la a7 con la a26 veniamo colti dal dubbio se ignorare quello che stava accadendo verso ovest scendendo tranqullamente verso Genova oppure se tentare di avvicinarci al temporale andando verso ovest per poi rincasare seguendo la a26.

Decidiamo di percorrere la bretella compiendo una decina di chilometri verso ovest. Questa si rivelerà la scelta giusta. In pochi minuti finiremo proprio nella cella più meridionale di un intenso fronte di cumulonembi avanzanti verso est. Le raffiche di vento e la caduta improvvisa di grossi chicchi di grandine ci obbligheranno a fermarci qualche minuto sotto un cavalcavia attendendo che la furia degli elementi si placasse.

L’inesperienza e la mancanza di un’idea chiara su dove collocarsi rispetto al temporale era ancora evidente in queste prime esperienze.
Tuttavia la prima caccia dello Zenastormchaser con due temporali intercettati, l’individuazione del giusto target di caccia e la grandinata finale, non poteva concludersi meglio e rappresenta l’inizio di un percorso che qualche anno dopo mi porterà a cacciare anche i più temibili tornado degli Stati Uniti.

William Demasi

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