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Situazione sinottica generale.

Durante queste tre giornate lo ZenaStormChaser si ritroverà a cacciare alcuni intensi temporali dalle caratteristiche autorigeneranti che purtroppo colpiranno in pieno anche Genova, portando a conseguenze estremamente gravi.  A livello circolatorio l’Europa era interessata da una estesa figura di bassa pressione centrata col proprio perno sul Regno Unito. “Carburante” di una fenomenologia così intensa e vigorosa,  l’interazione tra la depressione sopraccitata ed una risalita d’aria molto calda di origine nord-africana. Durante il mese di settembre infatti, l’anomalo accumulo di calore trattenuto alle basse latitudini dalla furente attività ciclonica atlantica estiva, è stata improvvisamente liberata, espandendosi quasi per inerzia verso le medie latitudini e quindi anche il bacino del Mediterraneo.

Fase prefrontale.

L’aria calda affluita sul Mediterraneo centro-occidentale è andata a costituire una pericolosa azione di blocco nei confronti della saccatura. Uno strappo alla corrente a getto impedirà a questa depressione di avanzare in modo netto verso l’Italia, condannando la regione Liguria ad una eterna fase atmosferica “prefrontale”. Questa condizione notoriamente più di altre è in grado di agevolare fenomenologia estremamente intensa e vigorosa.

Ventilazione meridionale a DEBOLE GRADIENTE.

Durante l’intero ciclo perturbato, la depressione inglese ha recitato un ruolo del tutto marginale, mentre paradossalmente è stata proprio la presenza di una massa d’aria molto calda ed umida africana a porre le basi per il disastro. Già nella giornata di mercoledì 8 ottobre è andata innescandosi una “sinottica meridionale a debole gradiente”.

Venti di Scirocco deboli quindi, in grado di creare convergenze (cioè punti di incontro/scontro tra masse d’aria differenti) con maggior facilità rispetto a delle situazioni caratterizzate da ventilazione più tesa. La componente meridionale della ventilazione è risultata debole soprattutto negli strati prossimi al suolo, mentre alle quote superiori quest’ultima è risultata più tesa, agevolando la formazione di temporali ad asse obliquo, dotati quindi di una separazione netta tra downdraft e updraft ed in grado di autorigenerarsi continuamente.

Energia disponibile alla convezione.

L’elemento chiave per spiegare tanta intensità dei fenomeni, trova spiegazione anche e soprattutto nell’enorme quantità di energia disponibile alla convezione, trascinata verso il mar Ligure dalla ventilazione sciroccale. L’indice CAPE, cioè il valore che più di altri esprime la quantità di moto che è possibile imprimere all’updraft nella sua risalita, in questa sede ha raggiunto e probabilmente superato i 3000 J/Kg. Quest’ultimo è un valore estremamente alto per la penisola italiana, abbiamo a che fare con un valore del tutto paragonabile a quelli osservabili nel midwest americano durante le stagioni di caccia primaverili. I temporali generati saranno quindi caratterizzati da moti convettivi estremamente potenti, corrispondenti ad updraft (vento convettivo e torri temporalesche) estremamente ben sviluppate e rapide nella loro evoluzione.

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Alluvione genovese la sera di giovedì 9 ottobre: abbiamo deciso di pubblicare l’analisi sulle altezze di geopotenziale alla quota di 500hpa, il valore di CAPE in risalita dal mar Ligure, le vorticità alla quota di 700hpa, l’avvezione caldo-umida alla quota di 500hpa come prevista da un modello a scala locale.
Fonte: wetterzentrale.de – LAMMA Toscana.

Sistemi autorigeneranti e alluvioni.

Per spiegare l’origine degli episodi alluvionali, bisogna tirare in ballo l’enorme quantità di CAPE e la presenza di una convergenza semistazionaria nel territorio compreso tra il golfo del Tigullio ed il quartiere di Voltri (GE). Nella convergenza sono stati messi in gioco venti deboli di Tramontana valliva contrapposti allo Scirocco. Ed è stata proprio l’aria umida ed assai tiepida convogliata dai venti sciroccali che incontrando l’ostacolo imposto dalla Tramontana, sono stati obbligati a risalire prepotentemente verso l’alto, dando vita alle nubi temporalesche.

La tempistica e la localizzazione delle precipitazioni che hanno colpito Genova, sono fondamentali nello spiegare le ragioni dell’alluvione sul capoluogo: il temporale autorigenerante responsabile del disastro ha colpito dapprima i soli settori di alta Valbisagno nell’orario compreso tra le 20.30 e le 22.00 L’aggancio successivo del temporale al mare ha dato la mazzata finale ad una situazione idrogeologica già critica a monte. L’accumulo totale di pioggia ammonta a 200-250 mm caduti in un paio d’ore su Genova città, oltre 350 mm di pioggia caduti sull’alta val Bisagno nell’arco di 4 ore.

Non è tutto; durante la mattinata la medesima convergenza basculante continuamente a cavallo tra la riviera levantina ed il capoluogo, ha provocato un ulteriore violenta manifestazione temporalesca che ha colpito la parte orientale di Genova, determinando anche in questo caso accumuli superiori ai 100mm nel giro di poco tempo. Proprio questo primo temporale ha contribuito ad innalzare il livello del Bisagno sino alla raggiunta di ambo gli argini. L’esondazione serale è stata quindi agevolata da una situazione di partenza in cui il torrente Bisagno doveva ancora smaltire una certa quantità d’acqua.

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Immagini del Radar Arpal che mostrano il temporale autorigenerante in azione a cavallo tra il golfo del Tigullio e la città di Genova. Nella sequenza vengono mostrati alcuni dei momenti più intensi raggiunti dal temporale, rispettivamente negli orari 09.30UTC – 10.30UTC – 21.30UTC (momento dell’alluvione genovese). Infine l’ultima immagine in basso a destra si riferisce al temporale nella mattinata venerdì 10 ottobre, ancora presente poco ad est del capoluogo. Fonte: Radar Arpal.

Giovedì 9 ottobre.

Durante il primo pomeriggio di giovedì 9 novembre, lo ZenaStormChaser si ritroverà a seguire le mosse del pericoloso temporale autorigenerante in azione sul golfo del Tigullio. Avremo modo di fotografare una fantastica ed estremamente turbolenta wale’s mouth sul margine avanzante del temporale in lento trasferimento verso Chiavari/Sestri Levante. Nel tardo pomeriggio il temporale perderà potenza almeno temporaneamente, ma la linea di convergenza resterà ben definita sul golfo del Tigullio. Una nuova pulsazione dello Scirocco spingerà la convergenza verso il capoluogo ligure, laddove dalla serata prenderà il via un nuovo, ancor più potente temporale marittimo autorigenerante responsabile della drammatica esondazione di Bisagno e Ferregiano con alluvione del centro città genovese.

Temporale autorigenerante sul golfo del Tigullio durante le ore pomeridiane.

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Poco prima dell’alluvione genovese, la convergenza Scirocco – Tramontana vista da Sestri Levante.

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Venerdì 10 ottobre.

Ci ritroviamo nella serata di venerdì 11 ottobre per fotografare e monitorare un nuovo, potentissimo temporale autorigenerante che partendo dal quartiere di Voltri (estrema periferia ovest genovese) percorrerà tutta la costa sino al golfo del Tigullio, attraversando fasi mozzafiato. Intercetteremo il temporale nelle prime fasi di vita, quando ancora era confinato come autorigenerante orografico sulla valle Stura, provocandone di li a poco l’esondazione del torrente omonimo.

I nostri stop di osservazione in ordine cronologico:

Genova Foce, momento in cui il temporale aggancerà in modo definitivo il mar Ligure, presentando un’ampia shelf cloud sul bordo avanzante, separata in modo netto dalle precipitazioni.

Genova Quarto, riprendiamo il temporale in lenta ma inesorabile avanzata verso la riviera levantina e la parte est cittadina.

San Rocco di Camogli, punto estremamente panoramico della riviera ligure in cui potremo ammirare la maestosa struttura del temporale in graduale avvicinamento al nostro punto di osservazione.

Altre spettacolari fotografie riprese dalla zona di Chiavari, col temporale marittimo ancora molto intenso che ha presentato incudine ed updraft illuminati da fulmini, contornate dalla luce surreale della luna.

Da Genova Quinto, ormai sul ritorno verso casa dopo oltre 10 ore di inseguimento forsennato, fotrografiamo il temporale dalla posizione retrostante, in graduale allontanamento verso levante, con i fulmini (alcuni anche positivi) che squarceranno l’updraft circondato dal cielo sereno.

Il Temporale di venerdì 10 ottobre visto da Genova.

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Nella notte tra venerdì 10 e sabato 11, il temporale ripreso da San Rocco di Camogli.

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Verso le quattro della mattina, il nucleo si rigenera sul golfo del Tigullio.

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Attorno alle sei del mattino, cumulonembo in continua rigenerazione, visto da Genova Quinto poco prima dell’alba.

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Tesko

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