ott 092009
 
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Una saccatura sull’Europa centro-occidentale porta alla formazione di alcuni intensi temporali in sede ligure tra la seconda parte della notte e la prima metà della mattinata.

SITUAZIONE SINOTTICA: La saccatura del 9 ottobre 2009 si colloca su di un contesto ancora molto caldo con temperature sopra la media. La prima figura di bassa pressione esordisce dopo un periodo abbastanza prolungato di alta pressione e porta con se fenomeni temporaleschi molto simili a quelli tipici della fine dell’estate.

Durante la sera dell’8 ottobre una prima cella temporalesca colpisce il golfo del Leone, mostrandosi al satellite infrarosso di un colore bianco brillante ed una lunga flanking line.

Il giorno successivo, venerdì 9 ottobre il ramo ascendente del getto investe anche le regioni settentrionali portando con se alcuni temporali a spasso per la Liguria. Il primo temporale la mattina presto si forma attaccato ai contrafforti montuosi del ponente portando ingenti quantitativi di pioggia. Questo temporale col passare delle ore acquisterà sempre più matrice marittima isolando il proprio updraft sul mare.

Saranno ingenti i quantitativi di pioggia accumulati su alcuni settori della riviera di ponente. La cittadina di Varazze accumulerà a fine evento più di 200mm di pioggia in poche ore sfiorando un evento alluvionale. La città di Genova resterà al bordo delle precipitazioni più intense registrando accumuli dai 20, ai 40 millimetri.

Con l’arrivo del pomeriggio la costa resterà ai margini settentrionali delle celle temporalesche più attive che tenderanno a rigenerarsi sempre più a sud.

Sequenza di immagini nel campo dell’infrarosso che mostrano le dinamiche di passaggio perturbato sull’Europa l’8 ed il 9 ottobre:

  – Nel primo fotogramma alle ore 22UTC di giovedì 8 ottobre si osserva il forte temporale in atto sul golfo del Leone. Una lunga flanking line sul margine meridionale del sistema.

  – Il secondo fotogramma alle 06.00UTC di venerdì 9 ottobre mostra l’innesco dell’attività temporalesca sul golfo ligure con un primo temporale arroccato ai rilievi montuosi tra Genova e Savona.

  – Il terzo ed il quarto fotogramma si riferiscono alle 11UTC e 12UTC mostrano l’esplosione dell’attività convettiva sin sul mare aperto con un grosso cluster temporalesco.

  – Il quinto fotogramma riferito alle ore 17.00UTC mostra il graduale coinvolgimento delle regioni centrali da parte dei temporali più intensi. Le ultime celle si attardano ancora sul golfo ligure.

 

Animazione radar che mostra la riflettività del primo temporale nel ponente ligure durante la prima mattinata.

Tra le 08.00UTC e le 10.00UTC l’updraft del temporale migra a largo della costa ligure.

Immagine Meteosat6 ore 06.00UTC del 9 ottobre: una temperatura estremamente fredda al top delle nubi mette in risalto il notevole spessore raggiunto dal temporale alle prime luci dell’alba.

Cluster temporalesco in piena azione sul mar Ligure alle 12.00UTC. Da notare la differenza di colore tra la cella della mattinata (color fucsia) ed i temporali nelle ore centrali del giorno con top delle nubi a quota più bassa, indice di fenomeni meno intensi.

 

Immagine satellitare nel campo del visibile riferita sempre alle ore 12.00UTC: il temporale sul golfo Ligure si rigenera a sud con una lunga flancking line di fronte coste occidentali corse.



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set 162009
 
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I giorni precedenti queste tre date il continente europeo ha visto il graduale consolidarsi di una zona di alta pressione in posizione sbilanciata verso nord, nel Regno Unito.

Sul fianco orientale dell’alta pressione una goccia di aria fredda alle quote superiori in movimento retrogrado è scivolata dalla sua sede originaria, la penisola scandinava sin verso il territorio francese innescando sulla Liguria una lunga fase temporalesca.

La giornata di lunedì 14 settembre trascorre in gran parte soleggiata sin dopo l’ora del tramonto quando alcuni addensamenti cumuliformi si accrescono nella porzione di mare di fronte a Genova e lungo la riviera di levante. Superata la mezzanotte i primi temporali marittimi della serie scoppiano lungo la costa dando luogo ad uno spettacolo di fulminazioni.

Trascorro la nottata fotografando i fulmini dalla Ruta di Camogli in direzione levante. Ormai quasi all’alba tento qualche altro scatto anche da Genova città con i fulmini che cadono da temporali ancora sulla riviera di levante.

Altri temporali marittimi investiranno la costa durante la mattinata del 15 settembre. Il tempo migliorerà temporaneamente solo dopo mezzogiorno lasciando spazio ad un pomeriggio soleggiato e limpido.

Una seconda crisi temporalesca avverrà poi nella mattinata di mercoledì 16 settembre con un violento temporale marittimo proprio davanti il golfo di Genova il quale a tratti accennerà una certa rotazione.







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lug 172009
 

Venerdì 17 luglio una spigolosa saccatura associata ad un nocciolo di aria fredda in quota è transitata al settentrione innescando diversi temporali.

La saccatura sarà accompagnata da un considerevole calo dei geopotenziali e dall’ingresso di parecchia aria fredda in quota. Questi due elementi favoriranno non poco l’innesco di temporali che avranno quasi tutti caratteristiche supercellulari.

Carta del tempo modello americano GFS riferita alle prime ore del giorno 18 luglio.

A favorire lo sviluppo delle supercelle un vivace getto da sud ovest (sino a 30 nodi) che ha accompagnato l’ingresso del lato ascendente della saccatura. Il profilo dei venti nei bassi livelli è stato sufficiente a sostenere la rotazione delle supercelle anche nei bassi strati atmosferici conferendo a questi temporali delle forme incredibili.

Direzione ed intensità del vento alla quota di 500hpa. La carta è riferita alla serata del 17 luglio 2009 quando la saccatura era in piena azione al settentrione.

Mappa del modello LAMMA Toscana riferita alle ore 12UTC del 17 luglio 2009: la carta mostra la direzione e la quantità di umidità relativa presente alla quota di 925hpa, quindi nei bassissimi strati atmosferici. L’area cerchiata in rosso mette in evidenza una zona di wind-shear estremamente positivo essendo i venti a bassa quota da E-SE sovrastati da 30 nodi di getto sud-occidentale a 500hpa.

 
Una condizione di wind-shear positivo con rotazione antioraria degli updraft che hanno fatto evolvere in supercelle diversi temporali tra Lombardia e Triveneto. Nella zona piemontese il profilo dei venti resta più incerto con una tendenza ad avere una blanda ventilazione prettamente meridionale o sud-occidentale che ha favorito la formazione di una supercella HP.

Nel pomeriggio diverse supercelle si formeranno a spasso per la val Padana. Tra i temporali più importanti di questa giornata si segnalano la possibile supercella tornadica tra Verona e Padova, quella nelle vicinanze dei colli Euganei, e la spendida supercella scolpita nei pressi di Venezia. Sono stati temporali che hanno presentato delle forme incredibilmente spettacolari di cui ho voluto per completezza di informazione pubblicarne alcune foto citando gli autori.


Le due immagini del sat24 centrate rispettivamente alle 14.45UTC ed alle 16.30UTC mostrano i due poli temporaleschi principali, il primo che agiva sul Piemonte ed il secondo sul Triveneto. Il polo piemontese offrirà due fasi temporalesche; la prima nel primo pomeriggio evidenziata dalla cella nella prima immagine relativa alle 14.45UTC, la seconda immagine mostra l’innesco della seconda cella temporalesca serale, che di li a poco formerà una supercella HP. Evidente l’esplosione convettiva sul Triveneto.

Sarà proprio questa supercella hig precipitation che tra tardo pomeriggio e serata verrà cacciato dallo Zenastormchaser nel vercellese.

Quella del 17 luglio 2009 è stata una giornata di caccia un pò particolare perche ha visto partecipare diverse persone, appassionati di metereologia della città di Genova. Diverse persone tra cui i fondatori di questo progetto che purtroppo non si sono più fatte vedere nelle annate successive di caccia.

 

Qui di seguito pubblico una carellata di fotografie scattate da diversi autori in merito alle splendide supercelle che hanno interessato diverse zone padane.

 Supercella vicino Venezia, foto Giuliano Nardin e Stevanato Stefano.





Fotografie di Alberto Gobbi della supercella sui Colli Euganei.





Fotografia di Pierpaolo alla supercella nella bergamasca.


Fotografie di Roberto Gaianigo della supercella(forse tornadica) sulla bassa veronese-padovana.



Alcuni link utili:

www.fenomenitemporaleschi.it di Alberto Gobbi.

www.thunderstormteam.it/tazstorm-team-venezia di Stefano Stevanato

www.giuliano-nardin.it/home/Home.html di Giuliano Nardin.

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lug 072009
 
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Partiamo da Genova attorno metà pomeriggio per “tentare la fortuna” cacciando un target marginale . Giunti in pianura realizziamo la presenza di una atmosfera piuttosto stabile su gran parte di Piemonte e Lombardia con pochi cumuli sparsi.

Lungo la dry line appenninica che prendeva forma tra basso Piemonte, bassa Lombardia ed Emilia Romagna, un cumulo prende velocemente vigore presentando sin da subito un updraft compatto e definito che si differenziava rispetto agli altri.

Decidiamo di lanciarci al suo inseguimento prendendo l’autostrada in direzione Piacenza. Mentre tentiamo di avvicinarci alla cella che nel frattempo prende a correre verso est facciamo diversi stop lungo le piazzole di sosta per fotografare l’immenso e “brillante” updraft davanti a noi.

Raggiungiamo dopo poco tempo la base del temporale che presenta una piccola ma molto ben definita wall cloud alla sua base con alcune fulminazioni nube-terra.

Purtroppo durerà poco. Il passaggio dell’asse di saccatura proprio in quelle ore, associato all’ingresso del vento da nord con un progressivo calo dell’umidità su buona parte della pianura occidentale farà evaporare questo temporale  in breve tempo.

L’avvicinamento alla supercella:



 

Sotto il mesociclone:



 

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lug 062009
 
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Un veloce cavo d’onda provoca l’innesco di un breve ma spettacolare temporale durante la notte tra il 5 ed il 6 luglio sul levante genovese. I primi nuclei temporaleschi nascono poco dopo mezzanotte di fronte la città di Genova ma senza interessare la costa per via di una ventilazione prettamente occidentale presente a media quota. La mancanza di un adeguato pescaggio meridionale ha impedito ai temporali di risalire nei settori centrali della regione.

Nel cuore della notte l’attività temporalesca si posta abbastanza rapidamente verso est con la formazione di un grosso cumulonembo il cui updraft era continuamente sferzato dai fulmini che lo illuminavano dall’interno.

Il cumulonembo si allontanerà poi molto velocemente verso est.


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giu 092009
 
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In queste due giornate le regioni settentrionali si sono venute a trovare nel ramo ascendente di una figura di bassa pressione centrata sull’Europa occidentale. La presenza di un ramo della jet streak alle alte quote associata al transito di due sistemi frontali di tipo freddo hanno reso possibile l’innesco di spiccata convezione con la formazione di supercelle tornadiche.

SITUAZIONE SINOTTICA 6 GIUGNO:-

Il primo evento tornadico nel pomeriggio del 6 giugno è nato in conseguenza di una serie particolarmente fortunata di fattori che hanno coinciso tutti assieme nello stesso momento:

- Elevato wind shear positivo

- Passaggio di un ramo della Jest Stream a 300hpa con velocità del vento sino a 50 nodi

- Ingresso abbastanza vigoroso di aria fredda a 500hpa corrispondente all’ingresso del fronte freddo.

- Valori di CAPE sino a 2000 J/Kg in seno alla convergenza.

- Spiccata convergenza al suolo. Formazione di un punto triplo dove hanno confluito venti da nord in discesa dalla Valle d’Aosta, aria secca in avanzamento da SW dalle Alpi occidentali, venti inizialmente umidi meridionali (secchi dalla seconda metà del pomeriggio) che spazzavano le zone di pianura sul pavese, milanese, novarese. 

L’innesco della convezione è avvenuto nella prima metà del pomeriggio nella zona Torino, Vercelli, Novara con un sistema di celle che apparentemente sembrava piuttosto linearizzato. Il tornado si è generato in coda al sistema, area definita Tail End Charly dove ha preso vita una supercella.

La zona di convergenza al livello del suolo evidenziata dal modello Moloch alle ore 15UTC.

 

Spostandoci alle alte quote troposferiche il nord-ovest italiano è sorvolato dal ramo più intenso del getto a 300hpa. La Jet Stream è caratterizzata da una velocità dei venti sino a 50 nodi proprio sul ramo ascendente della saccatura.

 

In corrispondenza del punto triplo troviamo valori di CAPE sino a 2000 J/Kg.

 

L’animazione del radar Arpal mostra la formazione della supercella sino alla sua maturità.

 

L’animazione radar svizzero Landi mostra la formazione piuttosto veloce di un intenso sistema di temporali. La supercella tornadica è rappresentata dal temporale in coda al sistema, area definita Tail End Charly.

 

Il probabile Eco ad uncino della supercella nei momenti di massima intensità.

 

La supercella tornadica del 6 giugno vista dall’immagine satellitare nel campo del visibile. Oltre all’elevato shear che stirava l’incudine del temporale verso nord-est, evidentissima anche la flanking line estesa diversi chilometri a sud del temporale.

Foto di Andrea Griffa alla supercella tornadica del 6 giugno sul vercellese:




 

SITUAZIONE SINOTTICA MARTEDI’ 9 GIUGNO:

La presenza di una intensa saccatura sull’Europa occidentale esponeva le regioni settentrionali ad un forte wind shear positivo con la concreta possibilità che dal pomeriggio si formasse qualche supercella nelle zone di alta pianura. A complicare ulteriormente la situazione, durante le ore pomeridiane e serali un attivo fronte freddo era previsto svalicare dal territorio francese giungendo in Italia.

Complessivamente il setup per la giornata di martedì 9 giugno era meno estremo rispetto a quello del 6, tuttavia anche in questa occasione l’atmosfera riuscirà a generare dei cumulonembi con mesociclone e due brevi episodi tornadici annessi sempre nel vercellese.

- Spiccato Wind Shear positivo

- Il livello di CAPE era minore rispetto al giorno 6, attestandosi sui modesti valori di circa 1200-1500 J/kg.

- Jet Stream 300hpa complessivamente minore rispetto al giorno 6, ma sempre sufficiente Venti 35 nodi.

- Convergenza sul nord cuneese e sul vercellese.

 

Convergenza prevista dal modello Moloch per la seconda metà del pomeriggio, momento in cui si manifesteranno alcuni fenomeni vorticosi in provincia di Vercelli.

Il lato ascendente della Jet Stream a 300hpa attraversa ancora il nord Italia, presentandosi però meno intenso rispetto al giorno 6. Velocità dei venti 35 nodi.

 

Vivace getto sud-occidentale anche a 500hpa con una discreta vorticità potenziale.

 

Alla quota isobarica di 850hpa (circa 1500metri) il vento tende a ruotare da scirocco sul Piemonte occidentale.

 

Al livello di 925hpa il vento sul Piemonte tende a sterzare quasi da SE mentre dalla Valle d’Aosta risulta nuovamente attiva una ventilazione settentrionale che va in convergenza con lo scirocco che soffierà sul vercellese creando elevato wind-shear di basso livello.

 

Livello di CAPE meno ecclatante rispetto al 6 giugno su valori compresi tra 1200/1500 J/Kg. Il livello minore di energia disponibile alla convezione sarà  bilanciato da un profilo di venti di minore intensità che sarà ugualmente in grado di sostenere la formazione dei cumulonembi senza che gli updraft vadano a spezzarsi.

Moviola radar svizzero Landi. La convergenza sul cuneese ha dato origine alla prima cella, successivamente la seconda e più organizzata convergenza sul vercellese provocherà la formazione di un sistema lineare di temporali con una nuova supercella tornadica affogata.

Immagine satellitare animata nel campo del visibile; si può osservare la nascita del primo cluster temporalesco sul cuneese e subito dopo la linea di celle che in breve tempo produrrà un paio di vortici sul vercellese.

Decido di portarmi sul Piemonte già nel primo pomeriggio per attendere la convezione che quasi sicuramente si sarebbe sviluppata di li a poco. I primi cumuli crescono già da metà pomeriggio nel pieno della pianura Padana. Lo shear presente è pazzesco! I cumuli ancora prima di diventare congesti si avvitano e tendono a ruotare.

Dopo le 16.00 scoppiano i primi temporali che inizialmente si presentavano disorganizzati e successivamente raggruppati a formare una sorta di linea. Decido così di portarmi più vicino a questa linea per poter osservare meglio la base dei temporali quando la cella in coda al sistema ha iniziato a staccarsi dalle altre.

Nel giro di poco tempo una supercella ha preso forma davanti a me proprio di fronte all’autostrada. Un piccolo ed esile imbuto si propende velocemente verso il suolo facendo touch down nei campi. Un mulinello di polvere si solleva dal suolo e viene risucchiato sino alla base della nube.

L’imbuto continuerà il suo ciclo vitale ancora per qualche minuto senza più fare ulteriori touch down. Una volta esaurito l’episodio vorticoso la supercella è ben presto divenuta outflow dominated e la sua base si è riempita di precipitazioni ponendo termine a questa giornata di caccia.

Cumuli piegati dallo shear.

Ancora cumuli piegati dallo shear nella fase iniziale della convezione.

 

La convergenza sul vercellese inizia a produrre i primi grossi cumuli dalla seconda metà del pomeriggio.

Un giovane cumulonembo vicino la città di Pavia.

La supercella pochi istanti prima della formazione del vortice tende a scolpirsi generando delle striature.

Supercella con tornado.

Uno zooming alla base della cella col tornado sottostante e la debris.

 

Il vortice nelle ultime fasi di vita.

 

Links utili: http://www.cacciatoriditornado.it/Tornado,_temporali,_stormchasers/Home.html di Andrea Griffa

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