luke95

ago 312012
 
09

Durante le prime ore di Venerdì 31 Agosto, una depressione proveniente direttamente dal Mar Artico, ha investito il Golfo del Leone con isoterme prossime ai -20°C a 500hpa, tuffandosi sulla calda superficie del Mar Ligure. Forti temporali di tipo frontale hanno interessato la Liguria accanendosi sul capoluogo genovese con pioggia, colpi di vento e grandine.

Alle ore 22.00 lo ZenaStormChaser si ritrova all’uscita dell’Autostrada di Rapallo. Il cielo è ancora sereno e poco promettente, così decidiamo di attendere lo sviluppo degli eventi, portandoci sulla Ruta di Camogli, con il panorama sul Golfo di Genova. I fenomeni più intensi sono attesi a partire dalla mezzanotte.

Alle ore 02.00 circa del mattino, i primi lampi verso la parte ovest del golfo, iniziano ad illuminare il cielo.  Subito ci colleghiamo al Satellite ed al Radar che conferma la nascita di una cella sulla Val Varenna di Pegli. Con il passare dei minuti la frequenza dei fulmini aumenta fino a divenire quasi costante. L’aria fredda in quota porta i suoi effetti amplificando la convezione.

Dopo un’oretta di scatti al temporale sulla Val Varenna, la convezione inizia ad innescarsi anche sul mare. Una lunga linea di cumuli che dal promontorio di Portofino arriva sino a Genova, tende a svilupparsi verticalmente sotto una calma irreale. La lunga linea di cumuli si avvicina lentamente alla costa, nel contempo si sviluppa verticalmente e la parte superiore inizia a ghiacciare.

Cogliendo tutti di sorpresa un primo fulmine si abbatte sul mare poco lontano dalla nostra posizione annunciandoci l’innesco del primo temporale marittimo della nottata.

Alle ore 04.00 circa del mattino, il temporale diventa sempre più intenso con fulminazioni davvero potenti e tuoni continui. Una cortina di rovesci intensi inizia ad investire Genova.  Il temporale nasce in seno ad una blanda convergenza attiva davanti a Genova e su cui l’updraft del temporale marittimo prendeva vigore.

Alle prime luci dell’alba l’intenso temporale continua ad interessare il Golfo ed acquista una blanda rotazione. Alla base notiamo lo sviluppo di alcune Funnel. Gli amici di caccia Valentina Abinanti e Niccolò Ubalducci segnaleranno in quel momento la formazione di una breve tromba marina con imbuto non condensato.

Dopo quasi 5 ore dalla sua formazione, il temporale marittimo alle ore 07.00 circa perde di potenza e cede il passo a nuovi nuclei in formazione sul golfo del Tigullio.

 Durante la notte:

Durante l’alba:

 

 

 

giu 132012
 

Temporali a tamburo battente su Piemonte, Lombardia e Triveneto. Fenomeni vorticosi ed annesse grandinate incentivano ulteriormente l’enfasi del passaggio perturbato, che per alcune regioni sembra quasi “rovinoso”. Basta però recarsi in Liguria per rendersi conto che tutto tace! C’è ovviamente il vento che increspa la superficie del mare, ci sono le nubi che orlano le montagne, ma nulla fa presagire a quello che sta accadendo oltre l’Appennino!

Il mare è un grande calorifero in pieno Inverno e grande condizionatore in Primavera e nei primi mesi dell’Estate. Prima che l’acqua si scaldi però, serve tempo. In assenza di vento, la superficie marina recupera calore piu velocemente, mentre se questa risulta continuamente increspata dalle raffiche, può anche non scaldarsi affatto.

L’esempio che portiamo oggi riguarda il fronte perturbato transitato Martedì 12 giugno sul Nord Italia. La didattica è stata esemplare in mattinata; di conseguenza questa trattazione può essere decontestualizzata e riferita anche ad altre situazioni.
Ecco come il mare “respinge” un attacco temporalesco in un perido dell’anno in cui la sua temperatura superficiale è ancora fredda ( ad esempio durante il mese di Giugno).

Le immagini che stiamo per vedere rappresentano la riflettività del radar doppler nei confronti delle precipitazioni. Dove vedete i colori più accesi, le piogge sono più intense.

Immagine
Nelle prime ore del mattino, si nota un evidente “attacco” temporalesco da Nord-Ovest verso il Mar Ligure.
Il nucleo cerchiato in rosso avrebbe tutta l’intenzione di collegarsi al mare per rifornirsi di calore e umidità, ma qualcosa andrà storto.

Più ad Est, verso lo Spezzino e l’alta Toscana, si notano altri nuclei che tentano la stessa operazione, che anche qui non riuscirà.

Immagine
La seconda immagine del Radar è molto interessante ed è stata catturata circa un’ora e mezza dopo la prima. Ben si nota il tentativo di aggancio tra la struttura terrestre ed il mare. Notate anche la turbolenza marittima, espressa da quelle macchie blu, che sembra predisporre l’attivazione di un temporale di matrice marittima. Verso l’alta Toscana l’aggancio sembra riuscire, tant’è vero che le piogge per un breve periodo colpiscono anche la superficie marina stessa.

Ci siamo? Nemmeno per idea! 
Il mare è troppo freddo…e sopra di esso dominano quindi moti subsidenti, che ostacolano la convezione dal basso che è invece ben presente sulla terraferma.

Ecco il fallimento di una coppia di Temporali Autorigeneranti ( uno nei pressi di Genova e l’altro sull’alta Toscana).

Immagine

L’aggancio fallisce ed il mare ricaccia i nuclei temporaleschi verso l’interno, dove la convezione è maggiore, anche esaltata dallo Stau e dall’orografia locale.

Paolo Bonino di MeteoLive