ago 252012
 
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Dopo diverse settimane di assoluto anticiclone per molte regioni d’Italia, un piccolo ma insidioso cavo d’onda riesce a far breccia nel tessuto anticiclonico portando diversi temporali.

L’arrivo del cavo d’onda sull’Italia ha dovuto come sempre fare i conti con una forte resistenza alla penetrazione dei fronti offerta dall’anticiclone africano che, nonostante si fosse notevolmente indebolito da qualche giorno, è riuscito a tenere a bada l’aria fredda arrivata dall’oceano Atlantico limitandone nel tempo l’influenza sul nostro territorio.

In seno ad un flusso abbastanza teso di correnti occidentali, il cavetto d’onda atlantico ha abbordato le regioni settentrionali già durante venerdì 24 portando però intensi temporali solo nella vicina Francia, risparmiando l’Italia.

I primi temporali nella val Padana occidentale si sono manifestati sabato 25 durante il pomeriggio introducendo i primi refoli di aria fresca sul nostro territorio. Il cavo d’onda si è poi mosso molto velocemente verso est, nel giro di poche ore sono scoppiati diversi temporali che hanno interessato soprattutto Liguria ed alta Toscana.

Nel pomeriggio abbiamo fotografato una supercella attaccata ai rilievi prealpini in prossimità del lago Viverone in alto Piemonte. Durante la sera siamo ritornati in Liguria dopo aver ricevuto le segnalazioni di un primo temporale orografico sulla val Varenna.

Una volta giunti vicini la Liguria scorgiamo le intense fulminazioni dell’updraft ancorato ai rilievi appenninici. Il temporale in questione esaurirà la forza nel giro di poche decine di minuti. Attenderemo così sino all’alba nella speranza fortunatamente ricompensata che qualche altro temporale potesse svilupparsi.

Nel cuore della notte saranno due i temporali nati sul mar Ligure. Il primo a largo del promontorio di Portofino con alcune spettacolari fulminazioni ma di breve durata. Un altro ben più intenso cumulonembo scoppierà poco più tardi vicino Sestri Levante – Chiavari presentando una spettacolare struttura dell’updraft illuminato dalle prime luci del sole.

Supercella in val Padana:

Marittimi sul mar Ligure:

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ago 072012
 
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In queste tre giornate lo zenastormchaser si porterà a casa forse il bottino più grande dell’estate 2012 .

La situazione sinottica contemplava la presenza di una figura di bassa pressione sull’Europa occidentale. Una saccatura il cui lato ascendente lambirà il nord Italia con ben tre giornate consecutive di ventilazione sud-occidentale a media quota.

La val Padana si troverà per il tutto il periodo nella zona di confine tra l’influenza dell’anticiclone africano poco più ad est che non arretrerà di un millimetro e l’influenza della depressione in piena azione sulla Francia.

Questo “conflitto” tra queste due figure bariche culminerà con la giornata del 6 agosto quando un ramo della corrente a getto transiterà sul nord-ovest associata ad una veloce ondulazione del getto a 500hpa predisponendo la giornata alla genesi di forti supercelle.

 

4 agosto:

La prima giornata, sabato 4 agosto sarà la meno emozionante delle tre. Un temporale praticamente privo di struttura di sviluppa nelle colline dell’astigiano con molte fulminazioni interne. Purtroppo la cella temporalesca resterà ancorata alle colline per tutto il tempo, dissolvendosi non appena scenderà dalla zona collinare.

All’ora del tramonto un nuovo temporale dalle caratteristiche supercellulari si sviluppa nella pedemontana ad ovest di Santhià permettendoci però di fare solo poche fotografie all’imbrunire.


5 agosto:

Il giorno successivo, domenica 5 agosto ritorniamo sul Piemonte intercettando nella seconda metà del pomeriggio un temporale nato nuovamente nelle colline dell’astigiano. Il temporale non era supercellulare ma in questo caso riuscirà a scendere in piena pianura avanzando verso nord e formando una shelf.

Ci ritroveremo in seguito a cacciare lo stesso temporale tra Novara e Milano con una bellissima e molto ben definita shelf cloud sul bordo avanzante. Parecchi fulmini nube-terra hanno sferzato la struttura del temporale.

6 agosto:

La terza giornata di caccia, lunedì 6 agosto, ci regalerà la supercella più intensa dell’estate! Decidiamo di partire molto presto appena dopo pranzo per attendere lo sviluppo dei temporali che dal Piemonte avrebbero dovuto dirigersi verso la Lombardia.

Il ramo più intenso della corrente a getto transita sul nord Italia creando i presupposti per la formazione di intense supercelle e qualche possibile episodio vorticoso.

La convezione si innesca molto presto attorno alle 14.30 partendo dai settori pedemontani del Canavese, sul Piemonte occidentale.  Il fortissimo getto a media quota trasporterà la supercella velocemente verso est in poche decine di minuti.

La supercella si trasformerà in HP (hig precipitation) provocando parecchi danni lungo il suo percorso. I venti di outflow ad oltre 100km/h travolgeranno le alte pianure piemontesi e lombarde. Alberi e pali della luce verranno abbattuti al suolo con danni diffusi su ampio raggio. Intercetteremo la supercella lungo la a26 vicini alla città di Novara. La parte avanzante del temporale ci investirà in pochissimo tempo sorpassandoci.

La supercella proseguirà la sua corsa verso est investendo prima Milano e poi giungendo sino a Bergamo. Da quel punto in avanti il temporale finirà col schiantarsi contro le Alpi senza più interessare la pianura.

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lug 282012
 

La giornata di sabato 28 luglio a livello puramente sinottico contemplava l’avvicinamento alle regioni nord-occidentali del lato ascendente di una saccatura. La saccatura era legata all’ingresso in Europa di una bassa pressione con perno principale sul Regno Unito.

Il dubbio principale era legato alla possibilità o meno che la convezione potesse innescarsi. Se da una parte infatti, il potenziale era alto per via della grossa energia disponibile per la formazione di temporali, da un lato il problema principale era legato alla presenza di un grosso “tappo” di aria calda a 850hpa che rendeva impossibilitata la pianura a generare convezione.

Questa sorta di “tappo” atmosferico, in gergo tra i cacciatori di temporali definito “cap” (atmosfera cappata) non è mai riuscito a riassorbirsi completamente sulle zone di aperta pianura. Troppo scarso l’affondo della saccatura per pretendere la formazione di temporali diffusi su vaste aree.

Tuttavia nelle zone poste a quota più elevata, l’handicap legato alla presenza di aria troppo calda in quota è stato facilmente aggirato ed i temporali hanno avuto modo di formarsi durante le ore serali.

L’aria fredda legata alla depressione è rimasta ben lontana dai confini italiani, limitandosi ad investire la Francia. I temporali si sono formati solo grazie all’azione di risucchio data dalla differenza di velocità tra il forte getto sui 5000 metri e quello più debole attorno ai 1500 metri. Questa differenza di velocità tende naturalmente a creare un vuoto di pressione tra la quota più bassa e quella più alta. Questo processo innesca convezione e quindi la formazione di temporali.

L’alto potenziale energetico presente quel giorno sul Piemonte è stato sufficiente a “rompere”, bucare il tappo caldo lasciato in eredità dall’anticiclone innescando due celle temporalesche. Il wind shear presente quel pomeriggio nel Piemonte occidentale era eccellente per sostenere la formazione di supercelle.

Il primo temporale supercellulare si è formato all’ora del tramonto vicino ad Ivrea. I venti sud occidentali a media quota hanno poi trascinato questo temporale sin verso Santhià dove l’inversione termica era già troppo forte. Superato Santhià il temporale si è dissolto nel giro di poche decine di minuti.

La seconda supercella si è formata poco a nord-ovest di Torino viaggiando anch’essa verso nord-est. Anche questa supercella una volta raggiunta la località di Borgo d’Ale è evaporata all’interno dell’aria troppo calda presente in pianura, dissolvendosi.

 

Prima supercella vicino Ivrea:

Seconda supercella vicino Santhià:

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lug 212012
 
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Sabato 21 luglio 2012 una figura ciclonica in ingresso sul Mediterraneo ha provocato diversi temporali a spasso per il nord. Uno di questi temporali è partito durante il primo pomeriggio sui rilievi alpini dall’alto varesotto per poi scendere verso sud nelle ore successive interessando la val Padana.

Questa cella temporalesca nella sua discesa verso sud ha raggiunto la periferia milanese nel tardo pomeriggio subendo una improvvisa intensificazione.

Il temporale in questione una volta acquistata una certa rotazione mesociclonica al suo interno, è esploso con tutta la sua furia colpendo duramente diversi settori dell’hinterland sud – milanese. La supercella ha raggiunto il suo culmine nel lodigiano, area in cui la riflettività radar mostrava un evidentissimo eco ad uncino tipico dei temporali mesociclonici.

La progressiva rotazione dei venti a media quota dai quadranti nord-occidentali ha poi trascinato questo temporale verso sud, sino verso la provincia di Piacenza. A sancire il suo passaggio potenti downburst hanno colpito il paese di Castel S. Giovanni (PC). Su questa località la grandine associata a vento fortissimo ha divelto alberi sulla carreggiata autostradale, spogliato gli stessi dalle foglie. Alcuni vigneti sono stati completamente distrutti.

Il temporale terminerà la sua corsa schiantandosi contro l’Appennino piacentino dove perderà velocemente forza sino ad esaurirsi.

Oltre gli ingenti danni provocati su alcune piccole province del piacentino, da non mettere in secondo piano nemmeno la grandine caduta nel milanese. Alcune zone sono state particolarmente colpite, la grandine si è presentata intensa e di dimensioni incredibilmente grandi per gli standard italiani.  Chicchi sino a 4, 5 centimetri.

La conseguenza della caduta di questi “sassi” dal cielo è stata il danneggiamento di numerose auto con carrozzerie borlate in modo grave dalla grandine.

 

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lug 112012
 

Il pomeriggio dell’11 luglio 2012, altri temporali hanno interessato alcuni settori piemontesi dando ancora una volta spettacolo. A fornire l’innesco dei processi convettivi alcuni nuclei temporaleschi che durante le ore centrali affollavano le aree alpine e prealpine. Successivamente la spinta di una massa d’aria un pò più secca in discesa dalle Alpi occidentali, ha permesso a questi temporali di invadere abbastanza velocemente le aree di pianura piemontesi.

Durante la prima parte del pomeriggio un pò di inversione termica in quota ha impedito l’innescarsi troppo precoce dell’attività convettiva nelle zone di pianura. A rendere ancora più difficoltoso l’innesco dei temporali la presenza di elevato shear di medio livello che stirava le correnti ascensionali interne ai cumuli impedendone lo sviluppo.

Tuttavia la quantità di energia e di calore presenti sono stati sufficienti a far crescere i cumuli quel tanto che bastava da permettere alle nubi di attraversare l’inversione senza essere più piegate dallo shear. Una volta rotta l’inversione alcune celle temporalesche si sono sviluppate nella pianura regalando un’atmosfera e delle tonalità spettacolari.

Due le supercelle a spasso per il Piemonte tra pomeriggio e sera.

La prima delle due definita “left mover” è nata nell’astigiano e si è spinta velocemente a nord sin verso il novarese/vercellese. La supercella left mover è una tipologia supercellare molto rara ed è caratterizzata dal possedere al suo interno una rotazione oraria.

Di solito deriva dalla separazione di un temporale in due temporali distinti. Quello in posizione settentrionale diverrà “left mover” acquistando rotazione oraria, mentre quello più meridionale “right mover” con la classica rotazione antioraria.

Vengono anche definite supercelle anticicloniche. La rotazione oraria del vento al suo interno costringe il temporale a ripiegare verso nord invece di spingersi verso sud come avviene con le supercelle normali.

La seconda supercella di piccole dimensioni si è formata nelle colline dell’astigiano circa un’ora più tardi. Essa corrispondeva alle più comuni supercelle “right mover” che rappresentano la maggioranza dei temporali mesociclonici che avvengono sul nostro emisfero.

 

 Supercella left – mover:

 

Supercella vicino Casale:

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giu 232012
 

In questa calda giornata estiva lo Zenastormchaser è riuscito ad intercettare due temporali:

- Il primo è esploso attorno metà pomeriggio dalle aree pedemontane del varesotto, è riuscito a spingersi verso la pianura sin ad estinguersi nella zona di Novara. Ha presentato una modesta rotazione dell’updraft durante il suo intero ciclo vitale.

- Il secondo temporale è riuscito ad evolvere in vera e propria supercella all’ora del tramonto vicino Borgo d’Ale. 

Entrambi i cumulonembi sono nati in assenza di un sistema frontale vero e proprio.  Secondo uno schema che nell’estate 2012 è stato ben collaudato, i temporali sono nati in seno ad un moderato getto sud-occidentale a 500hpa. Modesti gli apporti di aria fredda a questa quota, i temporali hanno privilegiato anche in questa occasione i settori pianeggianti dell’alto Piemonte e dell’alta Lombardia con scarsi effetti sul resto della val Padana.

Nonostante tutto la supercella sella serata, complice anche la luce radente del tramonto è risultata piuttosto bella da vedere.

Primo temporale debole rotazione

Supercella serale

 

Cumulonembi serali

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