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La giornata di caccia inizia nel primo pomeriggio con Valentina Abinanti e Mauro Greco nel vercellese. Si attende che la convezione possa partire durante la seconda metà del pomeriggio generando temporali a partire dal Piemonte occidentale sin verso le zone di pianura limitrofe. Dopo un’attesa durata diverse ore in cui i temporali sono sempre restati ancorati ai rilievi montuosi delle Alpi occidentali, un cumulonembo riesce finalmente a svilupparsi sulla pianura intensificandosi in breve tempo.

Da Vercelli est imbocchiamo così la bretella che ci congiunge alla Torino – Santhià direzione Torino. Mentre ci avviciniamo al temporale che si sviluppava alle spalle di Torino, notiamo la struttura di una magnifica supercella che si definisce sempre di più col passare dei minuti. La frequenza elettrica del temporale era molto sostenuta. La base del temporale veniva continuamente sferzata da imponenti fulmini nube- terra.

Per evitare di finire subito dentro le precipitazioni facciamo una sosta a Borgo d’Ale fotografando la supercella in uno dei momenti più fotogenici.

Assieme alle mie foto ho deciso di pubblicare anche qualche della Valentina Abinanti presente assieme a me nel momento di massima intensità della cella.

Una volta ripartiti abbiamo commesso l’errore di proseguire dritti per l’autostrada direzione Torino invece di uscire subito a Borgo d’Ale per poi percorrere la stessa strada indietro mantenendoci sempre davanti al fronte. Finiamo in breve tempo dentro le precipitazioni violentissime. Una volta resi conto dell’errore usciamo all’uscita autostradale successiva tornando indietro e tentando di portarci nuovamente davanti al fronte, ma senza successo.

Il temporale che viaggiava troppo veloce verso nord-est ci ha sopraffatti con le sue precipitazioni! Attraversiamo la tratta autostradale in direzione Vercelli ovest in condizioni pessime. Precipitazioni piovose fortissime ed infine la grandine. Poi improvvisamente compaiono delle schiarite verso sud, il core del temporale ci abbandona scappando verso nord-est.

Fotografiamo l’arcobaleno nella parte posteriore della supercella sotto una luce resa surreale dal tramonto che sopraggiungeva in quel momento.




Tesko

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