Tesko

lug 072009
 
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Partiamo da Genova attorno metà pomeriggio per “tentare la fortuna” cacciando un target marginale . Giunti in pianura realizziamo la presenza di una atmosfera piuttosto stabile su gran parte di Piemonte e Lombardia con pochi cumuli sparsi.

Lungo la dry line appenninica che prendeva forma tra basso Piemonte, bassa Lombardia ed Emilia Romagna, un cumulo prende velocemente vigore presentando sin da subito un updraft compatto e definito che si differenziava rispetto agli altri.

Decidiamo di lanciarci al suo inseguimento prendendo l’autostrada in direzione Piacenza. Mentre tentiamo di avvicinarci alla cella che nel frattempo prende a correre verso est facciamo diversi stop lungo le piazzole di sosta per fotografare l’immenso e “brillante” updraft davanti a noi.

Raggiungiamo dopo poco tempo la base del temporale che presenta una piccola ma molto ben definita wall cloud alla sua base con alcune fulminazioni nube-terra.

Purtroppo durerà poco. Il passaggio dell’asse di saccatura proprio in quelle ore, associato all’ingresso del vento da nord con un progressivo calo dell’umidità su buona parte della pianura occidentale farà evaporare questo temporale  in breve tempo.

L’avvicinamento alla supercella:



 

Sotto il mesociclone:



 

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lug 062009
 
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Un veloce cavo d’onda provoca l’innesco di un breve ma spettacolare temporale durante la notte tra il 5 ed il 6 luglio sul levante genovese. I primi nuclei temporaleschi nascono poco dopo mezzanotte di fronte la città di Genova ma senza interessare la costa per via di una ventilazione prettamente occidentale presente a media quota. La mancanza di un adeguato pescaggio meridionale ha impedito ai temporali di risalire nei settori centrali della regione.

Nel cuore della notte l’attività temporalesca si posta abbastanza rapidamente verso est con la formazione di un grosso cumulonembo il cui updraft era continuamente sferzato dai fulmini che lo illuminavano dall’interno.

Il cumulonembo si allontanerà poi molto velocemente verso est.


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giu 092009
 
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In queste due giornate le regioni settentrionali si sono venute a trovare nel ramo ascendente di una figura di bassa pressione centrata sull’Europa occidentale. La presenza di un ramo della jet streak alle alte quote associata al transito di due sistemi frontali di tipo freddo hanno reso possibile l’innesco di spiccata convezione con la formazione di supercelle tornadiche.

SITUAZIONE SINOTTICA 6 GIUGNO:-

Il primo evento tornadico nel pomeriggio del 6 giugno è nato in conseguenza di una serie particolarmente fortunata di fattori che hanno coinciso tutti assieme nello stesso momento:

- Elevato wind shear positivo

- Passaggio di un ramo della Jest Stream a 300hpa con velocità del vento sino a 50 nodi

- Ingresso abbastanza vigoroso di aria fredda a 500hpa corrispondente all’ingresso del fronte freddo.

- Valori di CAPE sino a 2000 J/Kg in seno alla convergenza.

- Spiccata convergenza al suolo. Formazione di un punto triplo dove hanno confluito venti da nord in discesa dalla Valle d’Aosta, aria secca in avanzamento da SW dalle Alpi occidentali, venti inizialmente umidi meridionali (secchi dalla seconda metà del pomeriggio) che spazzavano le zone di pianura sul pavese, milanese, novarese. 

L’innesco della convezione è avvenuto nella prima metà del pomeriggio nella zona Torino, Vercelli, Novara con un sistema di celle che apparentemente sembrava piuttosto linearizzato. Il tornado si è generato in coda al sistema, area definita Tail End Charly dove ha preso vita una supercella.

La zona di convergenza al livello del suolo evidenziata dal modello Moloch alle ore 15UTC.

 

Spostandoci alle alte quote troposferiche il nord-ovest italiano è sorvolato dal ramo più intenso del getto a 300hpa. La Jet Stream è caratterizzata da una velocità dei venti sino a 50 nodi proprio sul ramo ascendente della saccatura.

 

In corrispondenza del punto triplo troviamo valori di CAPE sino a 2000 J/Kg.

 

L’animazione del radar Arpal mostra la formazione della supercella sino alla sua maturità.

 

L’animazione radar svizzero Landi mostra la formazione piuttosto veloce di un intenso sistema di temporali. La supercella tornadica è rappresentata dal temporale in coda al sistema, area definita Tail End Charly.

 

Il probabile Eco ad uncino della supercella nei momenti di massima intensità.

 

La supercella tornadica del 6 giugno vista dall’immagine satellitare nel campo del visibile. Oltre all’elevato shear che stirava l’incudine del temporale verso nord-est, evidentissima anche la flanking line estesa diversi chilometri a sud del temporale.

Foto di Andrea Griffa alla supercella tornadica del 6 giugno sul vercellese:




 

SITUAZIONE SINOTTICA MARTEDI’ 9 GIUGNO:

La presenza di una intensa saccatura sull’Europa occidentale esponeva le regioni settentrionali ad un forte wind shear positivo con la concreta possibilità che dal pomeriggio si formasse qualche supercella nelle zone di alta pianura. A complicare ulteriormente la situazione, durante le ore pomeridiane e serali un attivo fronte freddo era previsto svalicare dal territorio francese giungendo in Italia.

Complessivamente il setup per la giornata di martedì 9 giugno era meno estremo rispetto a quello del 6, tuttavia anche in questa occasione l’atmosfera riuscirà a generare dei cumulonembi con mesociclone e due brevi episodi tornadici annessi sempre nel vercellese.

- Spiccato Wind Shear positivo

- Il livello di CAPE era minore rispetto al giorno 6, attestandosi sui modesti valori di circa 1200-1500 J/kg.

- Jet Stream 300hpa complessivamente minore rispetto al giorno 6, ma sempre sufficiente Venti 35 nodi.

- Convergenza sul nord cuneese e sul vercellese.

 

Convergenza prevista dal modello Moloch per la seconda metà del pomeriggio, momento in cui si manifesteranno alcuni fenomeni vorticosi in provincia di Vercelli.

Il lato ascendente della Jet Stream a 300hpa attraversa ancora il nord Italia, presentandosi però meno intenso rispetto al giorno 6. Velocità dei venti 35 nodi.

 

Vivace getto sud-occidentale anche a 500hpa con una discreta vorticità potenziale.

 

Alla quota isobarica di 850hpa (circa 1500metri) il vento tende a ruotare da scirocco sul Piemonte occidentale.

 

Al livello di 925hpa il vento sul Piemonte tende a sterzare quasi da SE mentre dalla Valle d’Aosta risulta nuovamente attiva una ventilazione settentrionale che va in convergenza con lo scirocco che soffierà sul vercellese creando elevato wind-shear di basso livello.

 

Livello di CAPE meno ecclatante rispetto al 6 giugno su valori compresi tra 1200/1500 J/Kg. Il livello minore di energia disponibile alla convezione sarà  bilanciato da un profilo di venti di minore intensità che sarà ugualmente in grado di sostenere la formazione dei cumulonembi senza che gli updraft vadano a spezzarsi.

Moviola radar svizzero Landi. La convergenza sul cuneese ha dato origine alla prima cella, successivamente la seconda e più organizzata convergenza sul vercellese provocherà la formazione di un sistema lineare di temporali con una nuova supercella tornadica affogata.

Immagine satellitare animata nel campo del visibile; si può osservare la nascita del primo cluster temporalesco sul cuneese e subito dopo la linea di celle che in breve tempo produrrà un paio di vortici sul vercellese.

Decido di portarmi sul Piemonte già nel primo pomeriggio per attendere la convezione che quasi sicuramente si sarebbe sviluppata di li a poco. I primi cumuli crescono già da metà pomeriggio nel pieno della pianura Padana. Lo shear presente è pazzesco! I cumuli ancora prima di diventare congesti si avvitano e tendono a ruotare.

Dopo le 16.00 scoppiano i primi temporali che inizialmente si presentavano disorganizzati e successivamente raggruppati a formare una sorta di linea. Decido così di portarmi più vicino a questa linea per poter osservare meglio la base dei temporali quando la cella in coda al sistema ha iniziato a staccarsi dalle altre.

Nel giro di poco tempo una supercella ha preso forma davanti a me proprio di fronte all’autostrada. Un piccolo ed esile imbuto si propende velocemente verso il suolo facendo touch down nei campi. Un mulinello di polvere si solleva dal suolo e viene risucchiato sino alla base della nube.

L’imbuto continuerà il suo ciclo vitale ancora per qualche minuto senza più fare ulteriori touch down. Una volta esaurito l’episodio vorticoso la supercella è ben presto divenuta outflow dominated e la sua base si è riempita di precipitazioni ponendo termine a questa giornata di caccia.

Cumuli piegati dallo shear.

Ancora cumuli piegati dallo shear nella fase iniziale della convezione.

 

La convergenza sul vercellese inizia a produrre i primi grossi cumuli dalla seconda metà del pomeriggio.

Un giovane cumulonembo vicino la città di Pavia.

La supercella pochi istanti prima della formazione del vortice tende a scolpirsi generando delle striature.

Supercella con tornado.

Uno zooming alla base della cella col tornado sottostante e la debris.

 

Il vortice nelle ultime fasi di vita.

 

Links utili: http://www.cacciatoriditornado.it/Tornado,_temporali,_stormchasers/Home.html di Andrea Griffa

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giu 092009
 
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I primi cumulonembi si sviluppano durante le ore centrali del giorno lungo tutto l’Appennino centro settentrionale denunciando già una certa instabilità latente.

Da metà pomeriggio l’atmosfera calda ed afosa della pianura inizia a produrre alcuni cumuli che in breve tempo si trasformeranno in cumulonembi maturi.

Il temporale più intenso si forma nelle vicinanze di Serravalle (AL) con la formazione di uno spiccato updraft. Fermo ad un autogrill sull’autostrada a7 direzione nord, per  evitare di essere coinvolto dalle precipitazioni decido di muovermi verso Voghera (PV) e Milano.

Giunto vicino Voghera mi sono ormai lasciato il temporale alle spalle e decido di fermarmi ad una piazzola di sosta per fare alcune fotografie dello spettacolare updraft parzialmente avvolto dai cirri.

Una volta perso d’intensità questo temporale decido di percorrere l’autostrada ancora verso nord sino a raggiungere Binasco (MI) dove scatterò alcune fotografie al maestoso cumulonembo che agiva in quel momento sulla periferia nord milanese.

Il dissolvimento di alcuni cumuli proprio sulla mia verticale porterà alla formazione di una minuscola “tromba d’aria d’alta quota”, formazione nuvolosa tipica che può comparire alla base di cumuli anche modesti nelle giornate molto calde e soleggiate.

Primo pomeriggio vicino Serravalle (AL)


 

Pomeriggio-sera, vicino Milano

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mag 132009
 
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Giunti attorno all’ora di pranzo nella località di Seiling (OK) assistiamo all’innesco della convezione più intensa solo dalla seconda metà del pomeriggio quando una linea netta di cumuli presenti già da alcune decine di minuti, tende velocemente a svilupparsi verso l’alto generando i primi temporali. Come da prassi cerchiamo sempre di restare sulla cella in coda. Dopo esserci portati una ventina di miglia verso est in modo tale da mantenerci bene davanti al fronte d’avanzata, altri temporali nascono sempre più a sud mentre alcune celle della linea iniziano a mostrare rotazione mesociclonica dal radar.

Durante il tardo pomeriggio fotograferemo dapprima delle spettacolari mammatus sulla parte anteriore della linea temporalesca, l’arrivo del tramonto ci riserverà lo spettacolo di una supercella in avvicinamento alla nostra posizione. All’imbrunire le condizioni meteorologiche sanciranno un’ulteriore generale peggioramento con la formazione di una spettacolare shelf-cloud stirata sul margine avanzante di una supercella dalla quale riusciremo ad allontanarci verso est solo con molta difficoltà e dopo aver percorso molta strada.

Con l’arrivo della notte andrà formandosi un nuovo intenso mesociclone che riuscirà a generare un tornado sulla città di Anadarko (OK) stimato come EF2.

L’inizio della convezione:

Supercelle serali/notturne:

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mag 082009
 
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Nel tardo pomeriggio dell’8 maggio alcuni intensi cluster temporaleschi si formano lungo una linea che separa una massa d’aria estremamente calda ed umida da una più secca sul Texas occidentale. Il potenziale della massa d’aria umida si esprimerà con la formazione di qualche isolata supercella alimentata da immensi e violenti updraft. L’avvicinamento alla supercella nel pomeriggio-sera regalerà un’incredibile spettacolo di updraft ed incudine con numerosi knuckles e meravigliosamente illuminati dalla luce del tramonto.

Una volta giunti sotto la supercella, l’elevata quantità di umidità e di foschia presenti negheranno lo spettacolo di un mesociclone definito e chiaramente visibile. La potenza della supercella sarà tuttavia ampiamente testimoniata dalla grandine grossa come palle da golf che di tanto in tanto impatterà nei campi e sulla strada intorno a noi, intimandoci ad una certa attenzione.

Sotto il punto di vista dei tornado, la mancanza di un adeguato getto di basso livello impedirà a questa supercella di generare fenomeni vorticosi.

La fotografia al mesociclone della supercella ripresa dalla Valentina Abinanti:

Links Utili: http://www.tornadoseeker.com/ di Valentina Abinanti.

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