Tesko

ago 262013
 
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Durante queste tre giornate, una vistosa saccatura è riuscita a coinvolgere diversi settori italiani, portando con se un vero e proprio “outbreak” temporalesco che ha colpito con particolare insistenza le regioni del settentrione italiano. L’ingresso dell’aria atlantica sul Mediterraneo ha agevolato l’attivazione di alcuni intensi temporali provocati dall’accentuato contrasto tra le masse d’aria più calde portate dai regimi anticiclonici estivi. Lo Zenastormchaser cercherà di intercettare quanti più temporali possibili, commettendo tuttavia alcuni errori di valutazione del target, condizionati ulteriormente da un approccio impulsivo che porterà conseguenze spiacevoli sull’andamento della caccia.

Sabato 24, la prima uscita su Piemonte e Lombardia

Lo Zenastormchaser si ritrova nel primo pomeriggio per cacciare alcuni temporali nella zona compresa tra Vercelli e Novara. Riusciremo ad intercettare una supercella inserita in una linea di temporali su Albano Vercellese (VC), dalla durata effimera. Successivamente ci lanceremo all’inseguimento di alcuni temporali sul milanese, spostandoci poi verso est sin verso l’area di Bergamo. Il secondo temporale presenterà una shelf piuttosto strutturata, in veloce spostamento da ovest verso est, inserita tuttavia all’interno di un atmosfera piuttosto fosca. Sul ritorno verso Genova fotograferemo infine alcuni temporali marittimi serali e notturni.

Supercella su Albano Vercellese:

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Shelf cloud tra Milano e Bergamo:

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Temporali marittimi sul golfo Ligure:

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Domenica 25, spettacolari temporali sul genovese

Questa giornata di fine agosto è stata contraddistinta da condizioni estremamente instabili su diversi settori della Liguria. Le condizioni di apparente stabilità che hanno caratterizzato la mattinata, sono state prontamente sostituite dall’attivazione di una vivace ventilazione sciroccale già dalle prime ore del pomeriggio. Questa ventilazione è andata velocemente addensando alcuni grossi cumuli in prossimità dei contrafforti montuosi ponentini, evoluti nel giro di poco tempo in un cumulonembo dal grande impatto visivo, caratterizzato da un ampia incudine che, trascinata dal getto occidentale, si è estesa di gran prepotenza su tutta la città. Dopo aver indugiato per 15-20 minuti sui rilievi ovest cittadini, il temporale riuscirà a guadagnare la costa, presentando una parziale rotazione dell’updraft che a tratti acquisterà una forma davvero spettacolare, insolita per il capoluogo. Questo stesso temporale riuscirà infine a produrre una waterspout di fronte la costa di Nervi, della durata di circa 5-10 minuti.

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Lunedì 26, “rincorrendo” temporali tra l’Emilia Romagna e la Liguria

Decisi ad intercettare alcuni temporali che avrebbero potuto svilupparsi durante il pomeriggio sull’Emilia Romagna, ci attarderemo lungo l’autostrada a1 poco prima del raccordo con la Parma-Spezia. All’ora del tramonto un vistoso updraft è comparso sull’orizzonte est, illuminato dalle ultime luci del giorno. Dopo una rapida consultazione al radar, apprendiamo la presenza dell’embrione temporalesco poco a nord di Bologna, lanciandoci subito all’inseguimento. Giunti sull’area bolognese ormai all’ora del crepuscolo, fotograferemo alcune delle spettacolari fulminazioni dentro il massiccio updraft della cella ma anche in questo caso l’attività del temporale è risultata molto effimera. Presi dallo sconforto di aver percorso tanta strada per nulla, diamo nuovamente una rapida occhiata al radar, apprendendo come un temporale duraturo e di rara intensità, stesse per coinvolgere proprio in quel momento il capoluogo ligure.

Dopo una nuova rapida consultazione, convinti che il temporale a nord di Bologna fosse definitivamente esaurito, iniziamo il tragitto verso casa, in direzione del temporale ligure. Una decisione azzardata che costerà la perdita sia della supercella che di li a poco si sarebbe sviluppata a nord-est di Bologna, dalle ceneri del vecchio updraft mai del tutto sopito, sia del temporale ligure, immortalato nelle fasi finali del suo lungo ciclo vitale.

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Vistoso updraft su cielo sereno, pochi chilometri a nord di Bologna

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Il temporale ligure visto dalle alture alle spalle di Borghetto Vara, provincia di Spezia.

 

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ago 192013
 
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In questa giornata una intensa linea di temporali interesserà tra il tardo pomeriggio e la serata le zone di alta Valpadana , colpendo una fascia che partendo dal novarese è andata estendendosi sin verso la provincia occidentale di Brescia. Inizialmente i temporali si sono presentati sparsi e senza una particolare organizzazione, con l’arrivo della serata l’ingresso dell’aria fredda dai settori alpini ha determinato la formazione di un intenso cluster temporalesco che partendo dai settori alto novaresi ha percorso tutta la pianura sino a raggiungere la costa ligure. Nella sua avanzata il temporale ha presentato una buona organizzazione con una pronunciata shelf cloud in veloce progressione da nord verso sud.

Una volta seguito il temporale sino alle porte di Genova, ci siamo appostati allo sbocco della Valpolcevera per osservare l’avanzata del fronte sino ai settori costieri, preceduto da una vivace attività elettrica ed in seguito da alcuni violenti rovesci di pioggia che hanno colpito limitati settori della città. (centro-ponente)

Temporale pomeridiano su Bergamo/Brescia:

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Temporale notturno tra Lombardia e Liguria:

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ago 142013
 
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In questa giornata parte dello zenastormchaser si troverà a cacciare sul nord-est italiano, nei dintorni di Comacchio (FE), area nella quale era attesa l’innesco di convezione mattutina con possibilità di supercelle. I primi focolai temporaleschi hanno interessato durante la primissima mattinata, limitati settori tra Piemonte e Lombardia, muovendosi successivamente verso est, sino a raggiungere l’Emilia Romagna. In previsione di un target atteso ad orario assai insolito (prima mattinata), abbiamo deciso di partire nel cuore della notte, muovendoci da Genova sino all’Emilia Romagna orientale, stabilendo un target improvvisato una volta raggiunta la zona di interesse. Alle prime luci del giorno il cielo sulla zona di Comacchio il cielo lasciava presagire poco rispetto a quanto sarebbe successo da li a poco tempo.

Trattandosi di un impulso di origine nord-occidentale (seguito da una rapida chiusura dell’anticiclone azzorriano sulle Alpi occidentali), una ventilazione forte e turbolenta di Bora, invaliderà qualsiasi tentativo di formazione temporalesca a carattere supercellare, tuttavia andranno creandosi le condizioni ideali alla formazione di una shelf-cloud piuttosto veloce e strutturata.  Dopo un paio di ore d’attesa caratterizzate da cielo poco nuvoloso ed una vivace ventilazione sud-orientale, scorgiamo verso ovest la parte avanzante di un temporale molto intenso che aveva appena colpito la città di Ferrara, a questo punto decidiamo di muoverci verso ovest /nord-ovest per seguire meglio l’evoluzione della cella lungo tutto il suo percorso.

Arrivati a Lagosanto notiamo l’avvicinamento del bordo avanzante di un sistema temporalesco preceduto da una shelf piuttosto spettacolare. In attesa del suo arrivo, decidiamo di appostarci in un campo in attesa che essa si avvicini. Dopo una decina di minuti fotograferemo la spettacolare shelf cloud, dalla consistenza molto delineata, con delle belle e spettacolari colorazioni. Il nucleo temporalesco che riusciremo ad intercettare rappresenterà in realtà la linea di confine tra l’incalzare della Bora fresca e rafficata, e la ventilazione di Scirocco che dal medio Adriatico riusciva a penetrare sin verso l’Emilia Romagna orientale. Una volta transitato, il sistema temporalesco ha imposto così l’ingresso veloce ed intenso della Bora.

I venti di outflow hanno spazzato la zona prima ancora che la shelf transitasse sulla nostra verticale . Una volta superati dal temporale fotograferemo dei magnifici updraft facenti parte dello stesso sistema temporalesco nella zona di Ravenna , la successiva entrata della bora anche nelle aree a sud-est della nostra posizione, eliminerà ogni tipo di genesi temporalesca.

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lug 292013
 
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Situazione sinottica:

In questa giornata un attivo e penetrante cavo d’onda attraverserà l’Italia settentrionale generando condizioni ideali per intensa convezione. Questa piccola ma insidiosa figura di bassa pressione andrà separando l’anticiclone afro-mediterraneo dalla rimonta dell’anticiclone delle Azzorre che in seguito distenderà la propria influenza sino al Mediterraneo centrale. A precedere l’ingresso del cavo d’onda, una attiva ventilazione sud-orientale al livello del suolo andrà creando le condizioni ideali alla creazione di elevato shear di basso livello, con la possibilità di avere supercelle con forte rotazione sino alle bassissime quote atmosferiche.

L’arrivo del cavo d’onda sulla Valpadana verrà preceduto da diverse giornate di intenso irraggiamento solare, una condizione oltremodo agevolata dalla presenza di un cuneo anticiclonico di origine afro-mediterranea, in grado di innalzare notevolmente alcuni parametri temporaleschi fondamentali. Il passaggio del cavo d’onda provocherà una brusca rotazione dei venti a 500hpa da sud ad ovest, innescando convezione improvvisa e violenta.

La sequenza degli eventi che hanno caratterizzato questa giornata è stata la rapida sovrapposizione di due sistemi frontali completamente diversi tra loro. L’avvicinamento del cavo d’onda ha determinato la formazione di un attivo fronte caldo che durante la mattinata ha portato rovesci e temporali sparsi. (qualcuno anche intenso) L’arrivo del pomeriggio in coincidenza con la brusca rotazione del getto a 500hpa dai quadranti occidentali, è stato caratterizzato dal rapido allontanamento delle nubi e delle precipitazioni legate al fronte caldo che si sono portate verso il Veneto ed il Friuli. Un breve quanto effimero miglioramento del tempo fatto di ampie schiarite soleggiate caratterizzerà il tempo del primissimo pomeriggio su Piemonte e Lombardia, seguito a ruota dalla rapida crescita di cumulonembi legati all’ingresso del fronte freddo.

Riteniamo che i temporali della mattinata, alcuni dei quali dotati di notevoli downburst che hanno divelto alberi, abbiano contribuito alla parziale dissipazione delle reali potenzialità energetiche che hanno caratterizzato questa giornata.

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La sequenza di ingresso e transito del cavo d’onda visto dal modello americano GFS.

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Scendendo maggiormente nel dettaglio proponiamo la sequenza di ingresso e transito del cavo d’onda visto dal modello GFS-NCEP

venti 925hpa

I venti presenti alla quota di 925hpa attorno le ore centrali del 29 luglio. La presenza di una vivace ventilazione orientale a cavallo tra Piemonte e Lombardia è stato il deterrente fondamentale alla formazione della supercella tornadica di Busto Arsizio e Cislago, nonchè dell’importante tornado che ha sconvolto l’hinterland milanese

La vistosa presenza di una ventilazione orientale concentrata tra Piemonte orientale e Lombardia agevolerà la formazione di una vera e propria linea di supercelle, con almeno 4-5 cluster supercellari. Oltre alle prime due supercelle di Cislago, è stata segnalata una supercella anche nel vercellese, nelle colline del Monferrato e sul milanese. Nel complesso i temporali che sono riusciti a dare origine a tornado sono state la supercella di Cislago e quella del milanese. Una evidente funnel cloud è stata segnalata anche sotto la supercella del Monferrato, fortunatamente senza conseguenze.

Giornata di caccia:

Siccome i primi temporali erano previsti interessare la Valpadana sin dalla prima mattinata su domenica, decidiamo di partire già nel pomeriggio di sabato per passare una notte in Motel poco distanti da Novara, in modo tale da trovarci vicini al target di caccia del giorno successivo. La mattinata di domenica 29 decidiamo di svegliarci molto presto, incontrandoci con la Valentina Abinanti vicino Novara alle 07.00. Decidiamo di restare un pò in zona per osservare la linea di temporali che si avvicina velocemente dal Piemonte. I temporali del mattino risulteranno inseriti in un contesto di fronte caldo piuttosto attivo, all’interno del tappeto di nubi a media quota erano infatti inseriti alcuni intensi cumulonembi che con i loro downburst arrecheranno alcuni danni tra Novara e l’ovest di Milano.

Decidiamo di inseguire la linea di temporali sino a Bergamo realizzando la totale inconsistenza delle nubi associate al fronte caldo. Dopo una breve consultazione, decidiamo di tornare indietro verso Milano, sostando 10 minuti su una piazzola di sosta. Abbiamo da poco superato mezzogiorno e le nubi stratificate legate al fronte caldo si allontanano molto rapidamente verso il Veneto, liberando il Piemonte e la Lombardia dalle nubi più consistenti, sperimentando così il rapido sopraggiungere di alcune ampie schiarite. L’ingresso del fronte freddo risulterà molto rapido ed incisivo, nel giro di pochissimi minuti alcune importanti torri convettive faranno capolino sull’orizzonte ovest, presentandosi sin da subito molto attive nel loro processo di risalita ed espansione. Decidiamo così di lanciarci all’inseguimento della prima futura supercella che avrebbe preso vita poco a sud-ovest di Busto Arsizio.

Una volta giunti in prossimità di un campo, l’attività cumuliforme sta attraversando una fase momentanea di stanca in cui i cumulonembi sembrano attenuarsi sino a dissolversi del tutto. Decisi a non demordere, ci soffermiamo ad osservare ancora i residui addensamenti cumuliformi poco ad ovest della nostra posizione, i quali avevano completamente perso ogni traccia di forma ed organizzazione. Nel giro di poco però, la base di un cumulo poco a sud-ovest di Busto, inizia a distaccarsi dalle altre nubi acquistando una forma sempre più rotondeggiante. Il cumulo si ingrandisce e quando ormai è quasi prossimo alla nostra posizione, inizia ad acquistare una rotazione evidente, accompagnata da una vivace attività elettrica intranube. Nel tentativo di restare sempre davanti al temporale, riprenderemo la marcia percorrendo strade statali in direzione nord-est.

La supercella nel giro di poche decine di minuti raggiungerà dimensioni ragguardevoli, presentando una base larga ed assai turbolenta. Il touch down del tornado avverrà pochi chilometri a nord di Cislago (VA) momento in cui la forma del temporale diventerà assolutamente spettacolare, con una evidente clear slot illuminata dal sole retrostante e dal colore verdastro della grandine, il mesociclone risulterà altrettanto spettacolare, caratterizzato da una imponente e grossa wall cloud protesa sino al suolo. Negli attimi del tornado la rotazione della supercella era impressionante, la wall cloud ruotava visibilmente anche ad occhio nudo e senza bisogno di alcun timelapse.

Una volta passato il momento di massima intensità della prima supercella, un secondo temporale supercellare corrispondente ad una supercella HP (Hig Precipitation) prenderà vita poco ad ovest di Cislago, muovendosi velocemente verso la nostra direzione. La seconda supercella durerà poco tempo, diventando in pochi minuti “outflow dominated” con un muro verdastro di grandine in veloce progressione da ovest verso est. La parte finale della caccia ci porterà ad inseguire tra tardo pomeriggio e serata la veloce progressione dei temporali dalla Lombardia occidentale sin verso il Veneto. Tenteremo di intercettare la supercella che ha dato origine al secondo tornado di Trezzo, con scarsi risultati per via del traffico intenso. Termineremo la nostra corsa verso est giunti nel veronese, fotografando una spettacolare shelf cloud in veloce progressione verso il Veneto orientale ed il Friuli.

 Sviluppo della supercella:

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Tornado al suolo:  

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Supercella HP:

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Shelf veronese:

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giu 232013
 
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Situazione sinottica

Il protagonista della scena barica europea e mediterranea di questa giornata sarà costituito dalla presenza di una saccatura piuttosto strutturata che dal comparto francese si porterà abbastanza velocemente verso i nostri settori, riuscendo a trascinare sin verso l’Italia un consistente pacchetto d’aria fredda alle quote superiori. La breve supercella durante il pomeriggio si è formata nella fase in cui i venti presentavano ancora una componente ciclonica provenendo da ovest, sud-ovest mentre i temporali notturni si sono formati al momento dell’ingresso vero e proprio del nocciolo d’aria fredda al di sopra delle regioni settentrionali, coincidente con l’attivazione di una fase eolica settentrionale.

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La caccia

In questa giornata lo Zenastormchaser si troverà a cacciare alcuni temporali che dai settori prealpini torinesi scenderanno verso le aree di pianura adiacenti. Uno di questi temporali riuscirà a dare luogo ad una breve supercella poco a nord-ovest di Carmagnola, esaurendosi proprio al di sopra della cittadina. Altri temporali serali e notturni si svilupperanno nelle ore successive sulle aree di pianura di alto Piemonte e alta Lombardia. Essi non presenteranno alcuna struttura supercellulare ma regaleranno qualche bella fulminazione, spettacolari gli updraft notturni illuminati dalla luce della luna.

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giu 202013
 
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Nella giornata del 20 giugno 2013, una piccola ma insidiosa saccatura si avvicina al settentrione italiano partendo dai settori più occidentali. Dopo una giornata trascorsa sotto cieli quasi ovunque sereni e privi di nubi, nel tardo pomeriggio alcuni cumuli tentano di gonfiarsi proprio sopra la collina di fronte la città di Torino. Prima di evolvere in temporale questo cumulonembo impiegherà diverso tempo, compiendo diversi tentativi di sfondare a quote via via più alte. Il temporale riuscirà a formarsi solo attorno l’ora del tramonto, presentando a tratti delle colorazioni assai spettacolari, rese particolarmente accese dalle ore serali che precedono di pochi minuti il tramonto del sole. Il suo lento movimento da nord verso sud ci consentirà di seguirne tutte le fasi senza particolare fatica.

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