lug 132008
 

12 luglio 2008

In queste due giornate una vigorosa saccatura di origine atlantica atrraverserà il settentrione italiano portando diversi temporali.

Il primo giorno di caccia, sabato 12 luglio la saccatura inizia a coinvolgere l’angolo nord-occidentale con un accelerazione del getto a 500hpa e una diminuzione del geopotenziale. I temporali scoppiano esclusivamente sul Piemonte durante la seconda metà del pomeriggio. Decido di portarmi in val Padana ad orario un pò avanzato, arrivo nella provincia di Alessandria quando già i primi temporali erano scoppiati nella zona di Asti e stavano iniziando a marciare verso est. Mi porto velocemente verso nord e riesco ad intercettare una supercella nella zona di Casale Monferrato.


13 luglio 2008

Il secondo giorno di caccia avverrà con i miei amici Daniele Laiosa, Paolo Bonino, Alessandro Robbiano sin dalla mattina. Gael Massone già presente a Brescia si unirà alla caccia solo dal pomeriggio. Il grosso dell’aria fredda in quota è previsto sopraggiungere sul nord solo nella serata provocando l’innesco di temporali più diffusi, organizzati in modo lineare.

Una volta giunti in val Padana l’atmosfera si presenta sin da subito molto instabile. Alcuni cumulonembi sono già attivi su diverse zone alpine e prealpine. Un cumulonembo più intenso degli altri riesce a guadagnarsi il suo spazio nell’alta pianura tra Bergamo e Brescia muovendosi velocemente verso est. Decidiamo così di inseguire questo primo temporale, imbocchiamo quindi la Torino – Piacenza direzione Piacenza e una volta giunti alla bretella che ci collega con la Piacenza – Brescia andiamo verso nord nel tentativo di raggiungere questo temporale.

Purtroppo il cumulonembo che per qualche decina di minuti era rimasto col suo updraft sull’alta pianura si indebolisce ritirandosi nei rilievi montuosi e scappando verso nord-est. Decidiamo comunque di fermarci sui campi vicini la città di Brescia per fotografare il cumulonembo che si allontana.

Una volta recuperato Gael Massone decidiamo di iniziare a portarci verso casa, percorriamo quindi la a4 in direzione Milano. Superiamo il capoluogo lombardo e imbocchiamo la a26 in direzione Genova. Nel nostro tragitto verso casa fotograferemo il bordo avanzante di un grosso cluster di temporali che dall’alto Piemonte e l’alta Lombardia si muoveva verso sud. Il muro di cumulonembi davanti a noi era impressionante. Nella bassa pianura un forte vento di marino spazzava l’atmosfera seccando l’aria ma questo non bastava a fermare l’avanzata del muro di cumulonembi verso sud.

Lungo la a26 decidiamo di effettuare diversi stop per fotografare i temporali organizzati a squall line che avanzavano verso sud. Facciamo le ultime fotografie nella zona di Ovada con il sole tramontato da pochi minuti. La saccatura durante la nottata si dimostrerà incapace di portare un temporale convinto anche sul capoluogo genovese. La notte tra domenica 13 luglio e lunedì 14 luglio i temporali si spinserò molto vicini alla costa tanto che le fulminazioni all’interno degli updraft erano perfettamente visibili anche da Genova città.

L’asse di saccatura transitò durante le ore di primissimo mattino scaricando sul capoluogo genovese solo un rovescio di pioggia. Lunedì 13 luglio a saccatura transitata sopraggiunse un deciso ridimensionamento della temperatura su tutto il nord grazie all’arrivo di una vivace ventilazione settentrionale resa ancor più fresca dalle copiose precipitazioni della nottata.

Immagine satellitare Meteosat che mostra il cluster temporalesco in piene azione nel tardo pomeriggio del 13 luglio sul Piemonte.

L’immagine radar svizzero Landi mostra la vasta multicella piemontese costituita da più updraft fusi assieme e senza alcuna rotazione.


Tesko

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